
LE ANESTESIE “SICURE”: cosa c'è da sapere
Quando il proprietario porta il proprio animale dal veterinario per sottoporlo ad un intervento chirurgico o diagnostico che richieda una sedazione/anestesia è giusto che venga informato del fatto che NON esiste l'anestesia “a rischio zero” in quanto esistono possibili (e per fortuna rari) eventi avversi più o meno (talvolta non) prevedibili legati alla somministrazione di farmaci sedativi ed anestetici, principalmente ascrivibili alla sensibilità individuale del soggetto agli stessi e/o legata all'esistenza di patologie pre-esistenti. E' anche bene sottolineare che in linea di massima lo stesso concetto è riferibile a qualunque altro farmaco (non anestestico) venga somministrato al paziente.
Tuttavia il farmaco anestetico va a modificare in modo imponente lo stato metabolico, cardiocircolatorio e neurologico del paziente e pertanto il suo utilizzo DEVE prevedere SEMPRE un margine più o meno alto di rischio.
Proprio in questo contesto è bene inquadrare il ruolo del medico veterinario anestesista.
L'anestesista ha l'affascinante e ingrato compito di ridurre al minimo questo rischio mettendo in atto una serie di accorgimenti e “cucendo” come un vestito di sartoria l'anestesia sul singolo paziente, sulla base delle sue condizioni cliniche di partenza e dell'intervento che si appresterà ad affrontare.
L'anestesista infatti possiede già tutte le informazioni utili a programmare il migliore protocollo da utilizzare e può assegnare al suo paziente uno stato di rischio in base alla classificazione ASA (American Society of Anesthesiologists):ASA I : Paziente sano.
ASA II: Paziente con lieve malattia sistemica.
ASA III: Paziente con grave malattia sistemica.
ASA IV: Paziente con grave malattia sistemica che costituisce costante minaccia per la vita.
ASA V: Paziente moribondo che necessita di chirurgia.
E: Procedura eseguita in regime di emergenza.
Tutti i dati acquisiti vengono annotati nella scheda anestesiologica che è un documento sul quale verranno notificati tutti gli eventi e i parametri vitali del paziente durante le fasi anestesiologiche.
GESTIONE DELL'ANESTESIA: LA CHIAVE DI SVOLTA
E' bene precisare che dietro la buona riuscita di un'anestesia ruotano molti fattori: esperienza e preparazione di anestesista e chirurgo, condizioni cliniche e organiche di partenza del paziente, tipologia di intervento al quale viene sottoposto e, non da ultima, l'attrezzatura a disposizione della struttura a cui ci si rivolge.
Un suggerimento che ci sentiamo di dare è di non soffermarsi mai alla sola lettura della cifra riportata sui preventivi catalogando sbrigativamente come “ladro” un professionista e come un “vero amante degli animali” l'altro. E' giustissimo fare le proprie valutazioni e, anzi, consigliamo proprio di verificare il perchè di eventuali divari di prezzo tra preventivi diversi. Il perchè c'è quasi sempre e il “ladro” quasi mai. L'attrezzatura necessaria per una buona condotta chirurgica ed anestesiologica è costosissima, le spese vive altrettanto. Dunque, diffidate da un prezzo stracciato e se invece un prezzo vi sembra legittimamente troppo alto chiedete al vostro veterinario di illustrarvi i motivi e magari, perchè no, fatevi accompagnare in un bel giro guidato nella sala chirurgica, non abbiate paura a chiedere lumi su un mondo con cui giustamente non avete confidenza! Se verificate e scegliete con cognizione di causa dove e come gestire il problema, il vostro amico a quattro zampre potrà solo riceverne vantaggio.